Anche l’informatore scientifico deve formarsi attraverso del materiale preciso e selezionato ad hoc.
Paola Gallon
Il lavoro dell’informatore scientifico non è semplice: egli deve saper presentare il prodotto farmaceutico – o cosmetico – in modo preciso e puntuale ai medici e ai farmacisti, fornendo loro informazioni cliniche di interesse, ma a una condizione, ossia saper comunicare tutti i dati nel poco tempo che gli è concesso tra un appuntamento e l’altro nella fitta agenda dei dottori.
Prerogativa dell’informatore scientifico, per essere efficace nel suo lavoro è, quindi, quella di essere preparato su ogni aspetto del medicinale che presenta al medico, avendo ben in mente azione farmacologica, vantaggi e controindicazioni. E tra le informazioni di cui deve disporre, non possono mancare i dati clinici sul prodotto, che avvalorano gli effetti della formulazione.
Per questo, anche l’informatore scientifico deve prima formarsi attraverso del materiale preciso e selezionato ad hoc.
Ma che documenti utilizza l’informatore scientifico? E quali sono le fonti da cui attinge?
La risposta è semplice: il manuale di formazione! Questo tipo di documento riassume in un unico testo tutte le informazioni principali, relative al farmaco e al suo impiego.
Il manuale dell’informatore scientifico, come noi lo abbiamo pensato, presenta una macrostruttura articolata in tre blocchi concettuali: una prima parte introduttiva, che inquadra i meccanismi biologici del sistema o del distretto anatomico interessato dalla patologia, segue poi una sezione descrittiva della malattia e dei cambiamenti che avvengono a livello molecolare e, infine, vengono riportate le informazioni sul medicinale, comprensive di indicazioni, meccanismo d’azione, posologia e risultati dei principali studi condotti utilizzando il prodotto.
Tutte le informazioni e i dati clinici riportati nel manuale dell’informatore scientifico sono supportati da letteratura selezionata dai più importanti database biomedici (tra cui Pubmed e Scopus) e vengono costantemente aggiornati.
Particolarmente utile è il breve paragrafo finale di key point, ovvero una sezione riassuntiva in cui sono riportati i punti salienti del prodotto. Questa “mini-scheda” permette, infatti, all’informatore scientifico di accedere velocemente a una panoramica generale sul medicinale.
Il manuale fornisce, così, all’informatore scientifico un filo conduttore che gli consente, innanzitutto, di comprendere in modo preciso il quadro generale e il razionale del meccanismo d’azione del medicinale e, successivamente, di comunicare in modo efficace le informazioni più importanti relative al prodotto – pur potendo comunque consultare in ogni momento il background scientifico e i dati riportati in modo più ampio e dettagliato.
Grazie al manuale di formazione, l’informatore scientifico ha, quindi, la possibilità di rispondere con puntualità e completezza alle possibili domande del medico o del farmacista a cui presenta il prodotto, avendo sempre a portata di mano le informazioni e i dati clinici di interesse in un unico (e preziosissimo) testo.