“Se un albero cade in una foresta e nessuno lo sente, fa rumore?“. Esiste un suono se nessuno può udirlo? George Berkeley, che per primo formulò questo pensiero, sosteneva che gli oggetti esistono solo se percepiti. Dunque… per Berkeley, la risposta era chiara: se un albero cade in una foresta e nessuno lo sente, non fa rumore.Seguendo la stessa logica, potremmo chiederci: “Se i risultati di uno studio clinico non sono pubblicati, le informazioni che ne derivano esistono?”. I risultati di uno studio clinico comprendono i dati raccolti e le analisi effettuate nel corso della sperimentazione e rappresentano i “mattoncini” dell’informazione, ma quest’ultima diventa tale solo nel momento in cui viene condivisa. La pubblicazione (condivisione) efficace dei risultati degli studi clinici è quindi parte integrante della ricerca scientifica e contribuisce a generare nuove ipotesi e a orientare al meglio la pratica clinica. Una sezione “Risultati” ben pianificata e ben scritta è uno strumento prezioso per comunicare, in modo chiaro, conciso ed oggettivo, gli aspetti innovativi e la natura delle informazioni emerse dallo studio, guidando il lettore attraverso le domande indagate nei “Materiali e Metodi” e ponendo le premesse per l’interpretazione e l’analisi critica nella sezione successiva (“Discussione”).
I “Risultati” sono quindi una parte fondamentale di qualsiasi articolo scientifico; anzi, sono il motivo stesso per cui si scrive un articolo: la presentazione di fatti nuovi e, possibilmente, significativi. Per cominciare a scrivere, il primo passo da compiere è selezionare e stabilire quali risultati presentare, ovvero quali risultati sono rilevanti per il quesito clinico posto nell’introduzione, a prescindere dal fatto che supportino o meno l’ipotesi. La sezioni dei “Risultati” non necessariamente deve includere ogni risultato ottenuto o osservato; tuttavia, è importate che vi sia corrispondenza con quanto delineato nei “Materiali e Metodi”: per ogni metodo (ciò che si è fatto), dovrebbe esserci un risultato corrispondente (ciò che si è trovato) e viceversa.
La sezione “Risultati” deve descrivere in un ordine logico ciò che è stato fatto e trovato, la frequenza di accadimento di un particolare evento o risultato, le quantità delle osservazioni e la causalità (cioè le relazioni o le connessioni) tra gli eventi osservati. È possibile strutturare i risultati in ordine cronologico, dal generale al particolare, dal più importante al meno importante, o raggruppati per argomento/gruppi di studio o per esperimento/parametro misurato.
Generalmente, la sezione dei risultati copre tre aree di interesse (dati demografici e dati di base, efficacia e sicurezza) e comprende i seguenti elementi:
- Un brevissimo contesto introduttivo che riproponga il quesito di ricerca e aiuti a comprendere i risultati.
- Informazioni sulla raccolta dei dati, sul reclutamento e/o sui partecipanti.
- Una descrizione sistematica dei risultati principali, evidenziando i risultati più rilevanti.
- Altri risultati secondari rilevanti, come esiti secondari o analisi di sottogruppo
Idealmente, la “sezione dei risultati” dovrebbe presentarsi come un’interazione dinamica tra testo (che racconta la storia), elementi visivi o non testuali (che riassumono le evidenze e/o evidenziano i risultati principali) e statistica (che supporta le informazioni). La modalità di presentazione dev’essere finalizzata ad ottimizzare la comprensione dei dati e la scelta del formato migliore dipende dal livello di dettaglio da presentare.
L’utilizzo di elementi non testuali come figure, grafici, tabelle, ecc. consente agli autori di riassumere una grande quantità di dati in modo compatto, di organizzare e visualizzare i dati in modo più chiaro rispetto al testo, permettendo al lettore di captare le informazioni più facilmente e rapidamente.
Come regola generale:
- Le tabelle sono utilizzate per comunicare valori esatti, fornendo una panoramica concisa dei vari risultati.
- Grafici e diagrammi sono utilizzati per raffigurare tendenze e relazioni, fornendo una visualizzazione immediata dei risultati principali.
Gli elementi non testuali stimolano l’attenzione del lettore: diventa quindi fondamentale curarne l’aspetto grafico, assicurandosi che siano informativi, esaustivi e di immediata comprensione.
In questa sezione, sono infine presentati i risultati dei principali metodi di analisi statistica descrittiva ed inferenziale. Le analisi statistiche devono riportare i dati in modo da consentire al lettore di valutare il grado di variabilità sperimentale e di stimare la variabilità o la precisione dei risultati.
Concludiamo con una breve una serie di consigli e suggerimenti per strutturare una buona sezione dei “Risultati” e comunicare in modo efficace gli aspetti innovativi del vostro studio: solo una comunicazione efficace, infatti, potrà far emergere al meglio i risultati ottenuti.
Do’s | Don’ts |
---|---|
Selezionare i dati/risultati rilevanti | Riportare tutti i risultati, compresi quelli non correlati all’ipotesi/obiettivo principale dello studio |
Organizzare la sezione dei “Risultati” in modo logico | Discutere e interpretare i risultati |
Abbinare a ciascun risultato il corrispondente metodo di valutazione/misurazione | Confrontare i risultati dello studio con risultati di studi precedenti |
Strutturare i risultati in ordine cronologico, dal generale al particolare, dal più importante al meno importante, o raggruppati per argomento/gruppi di studio o per esperimento/parametro misurato | Riportare risultati simili in elementi testuali e non testuali |
Utilizzare una combinazione di testo, tabelle e figure | Presentare dati grezzi |
Descrivere i dati/risultati rilevanti in maniera concisa e oggettiva | Presentare dati privi di unità di misura |
Quantificare i risultati utilizzando valori di significatività statistica | Presentare tabelle/figure imprecise, disordinate e poco chiare |
Concentrarsi sui risultati relativi all’ipotesi/obiettivo principale dello studio | |
Adeguare il testo allo stile della rivista |
Sources
Bahadoran Z, Mirmiran P, Zadeh-Vakili A, Hosseinpanah F, Ghasemi A. The Principles of Biomedical Scientific Writing: Results. Int J Endocrinol Metab. 2019 Apr 24;17(2):e92113. doi: 10.5812/ijem.92113. PMID: 31372173; PMCID: PMC6635678.
Lövei, Gábor. (2021). Writing and Publishing Scientific Papers: A Primer for the Non-English Speaker. 10.11647/OBP.0235.