Da oltre vent’anni, l’ICH (International Council for Harmonisation) E6 sulle Good Clinical Practice (GCP) costituisce il riferimento internazionale per garantire l’integrità scientifica e la tutela etica degli studi clinici. A partire dal 23 luglio 2025, con l’introduzione della Revisione 3 (R3), si aprirà una fase di profonda trasformazione, volta a rendere la ricerca clinica più efficiente, trasparente e basata sul rischio, senza compromettere la protezione dei partecipanti né la qualità dei dati.
La nuova revisione non si limita ad aggiornare formalmente i principi già noti, ma introduce un cambio di paradigma: dalla conformità statica alla gestione dinamica della qualità.
In questo articolo analizziamo le principali novità della R3 e il loro impatto atteso sulla progettazione, conduzione e governance degli studi clinici.
Modernizzazione dei principi fondamentali
La revisione 2 (R2) delle GCP elencava 13 principi fondamentali. La R3 introduce un cambiamento strutturale e concettuale significativo con 11 principi, articolati in una struttura modulare, arricchita da sotto principi che ne precisano l’applicazione pratica. Il documento dedica ampio spazio all’illustrazione di questi concetti (oltre quattro pagine), enfatizzando l’importanza del rigore scientifico e dell’adattabilità operativa in funzione del tipo di studio, dei rischi e del contesto in cui si svolge. Di seguito, alcune delle modifiche più importanti ai principi fondamentali:
- Un sistema qualità “fit for purpose”
Il concetto di “qualità” non viene più declinato in termini di controllo formale, ma di adeguatezza rispetto agli obiettivi dello studio. Gli sponsor sono chiamati a concentrare le attività di monitoraggio e controllo sugli aspetti critici per la sicurezza dei partecipanti e per la solidità dei risultati, evitando attività ridondanti e inefficaci. In altre parole, l’efficienza operativa viene valorizzata senza scendere a compromessi sulla responsabilità etica.
- Semplificazione della documentazione
La R3 incoraggia un approccio pragmatico alla raccolta dei dati: registrare solo ciò che è rilevante, pertinente e significativo, evitando complessità inutili che gravano su sperimentatori e partecipanti. Razionalizzare le informazioni raccolte migliora l’esperienza nei trial e favorisce la qualità complessiva dello studio.
- Trasparenza e registrazione pubblica
Il nuovo testo richiede la registrazione degli studi in database pubblicamente accessibili, in linea con le normative europee. L’obiettivo è duplice: garantire l’accesso alle informazioni da parte di tutti gli stakeholder e prevenire duplicazioni e sovrapposizioni nella ricerca. Una maggiore visibilità rafforza la fiducia pubblica e promuove la condivisione delle conoscenze.
- Deleghe strutturate e supervisione effettiva
Il crescente ricorso all’outsourcing rende necessario definire in modo chiaro e documentato le responsabilità tra sponsor e fornitori di servizi (CRO). Tuttavia, la delega non esonera dalla responsabilità: la R3 richiama esplicitamente la necessità per lo sponsor di mantenere un controllo diretto e tracciabile su tutte le attività esternalizzate.
- Introduzione dell’approccio basato sul rischio
Uno dei cambiamenti più incisivi nei principi è l’adozione formale di un approccio proporzionato al rischio: la progettazione, conduzione e gestione dello studio devono essere commisurate ai rischi reali per i partecipanti e alla complessità dello studio stesso.
Questo principio guida consente una maggiore flessibilità operativa, mantenendo salda l’integrità scientifica e la tutela dei soggetti coinvolti.
- Rilevanza scientifica e solidità metodologica
I principi sottolineano che ogni studio clinico deve essere fondato su basi scientifiche solide, con un disegno sperimentale robusto e una giustificazione chiara degli obiettivi.
Questo riflette l’intento della R3 di ridurre gli studi inutili o mal progettati e promuovere una ricerca clinica più mirata e sostenibile.
Nuovi elementi chiave nella R3
Oltre al rinnovamento dei principi, la revisione introduce elementi sostanziali destinati a ridefinire la prassi operativa della ricerca clinica.
- Approccio basato sul rischio
Il concetto di gestione del rischio, già presente nella R2, viene ora sviluppato in modo più strutturato. La R3 propone l’integrazione di piani di risk management nel disegno e nella conduzione dello studio, con l’obiettivo di focalizzare risorse e controlli sulle aree più critiche, sia in termini di sicurezza dei soggetti sia di affidabilità dei dati. L’approccio non è più semplicemente reattivo, ovvero basato sull’intervento dopo che un problema si è verificato, ma è proattivo e adattativo: si analizzano preventivamente le possibili fonti di rischio e si definiscono strategie mirate per prevenirle (proattivo) e si adattano le strategie di controllo in base all’andamento dello studio e all’emergere di nuove informazioni (adattativo).
- Ruolo crescente della tecnologia:
Con i progressi tecnologici, la R3 riconosce i potenziali benefici dei sistemi elettronici nel semplificare i processi dello studio e migliorare la gestione dei dati. L’uso di sistemi elettronici può facilitare la raccolta dati in tempo reale, il monitoraggio remoto e la collaborazione efficiente tra i soggetti coinvolti nello studio. Tuttavia, la revisione sottolinea anche la necessità di una convalida adeguata, di salvaguardie per l’integrità dei dati e della protezione della privacy dei partecipanti nell’uso di tali sistemi.
- Centralità del consenso informato
La protezione dei partecipanti resta una priorità fondamentale nella ricerca clinica. La R3 pone un rinnovato accento sul processo di ottenimento del consenso informato dai partecipanti agli studi. Sottolinea l’importanza di fornire informazioni chiare e complete ai partecipanti, garantendo la loro partecipazione volontaria e il rispetto dei loro diritti durante tutto lo studio. La revisione affronta anche le sfide poste dalle popolazioni vulnerabili e sottolinea la necessità di ulteriori salvaguardie quando si coinvolgono tali partecipanti nella ricerca.
- Requisiti per gli sperimentatori
La R3 definisce le responsabilità degli sperimentatori e rafforza la necessità di qualifiche ed esperienze adeguate. Una formazione, supervisione e adesione ai principi di GCP sono essenziali per garantire l’affidabilità e l’integrità dei dati dello studio. La revisione enfatizza, inoltre, l’importanza della formazione continua e dello sviluppo professionale per mantenere gli sperimentatori aggiornati sulle migliori pratiche in evoluzione nella ricerca.
- Promozione della collaborazione e condivisione dei dati
La revisione riconosce il valore della collaborazione e della condivisione dei dati nel progresso della conoscenza scientifica e nell’accelerazione dello sviluppo di nuove terapie. Incoraggia sponsor, ricercatori e autorità regolatorie a promuovere un ambiente che favorisca il dialogo aperto, lo scambio di dati e la cooperazione. Sfruttando dati e conoscenze condivise, i ricercatori possono costruire sulle conoscenze esistenti e condurre studi clinici più efficienti ed efficaci.
Prepararsi alla R3: indicazioni operative
Con l’imminente arrivo di ICH E6 R3, è fondamentale che gli stakeholder della ricerca clinica si preparino ai cambiamenti in arrivo. Ecco alcuni passi da considerare:
- Monitorare regolarmente gli aggiornamenti da parte degli enti regolatori e delle associazioni di settore per restare aggiornati sulle ultime evoluzioni e linee guida.
- Condurre una revisione completa dei processi interni e identificare le aree che potrebbero richiedere modifiche per allinearsi ai principi rivisti.
- Integrare piani di gestione del rischio nei protocolli e nella documentazione operativa.
- Investire in tecnologie validate che facilitino la raccolta e gestione dei dati, nel rispetto dei requisiti di sicurezza e integrità.
- Rafforzare la formazione del personale coinvolto nella conduzione degli studi.
- Promuovere una cultura di trasparenza e collaborazione lungo tutta la filiera della sperimentazione.
In conclusione, la prossima revisione 3 dell’ICH E6 GCP introduce cambiamenti profondi nei principi e nelle modalità operative della ricerca clinica. Attraverso l’adozione di un approccio basato sul rischio, un maggiore livello di trasparenza e una supervisione più rigorosa, questa revisione punta a elevare la qualità degli studi, a rafforzare la tutela dei partecipanti e a garantire l’integrità dei dati raccolti. Non si tratta semplicemente di aggiornare procedure, ma di abbracciare una visione strategica, centrata su rischio, qualità e trasparenza. Gli stakeholder del settore sono chiamati ad assumere un ruolo proattivo, trasformando queste novità in un’opportunità concreta per migliorare l’efficienza operativa e amplificare l’impatto scientifico degli studi clinici.