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Dispositivi Medici a base di sostanze: classificazione MDR e fasi iniziali di sviluppo

Per i fabbricanti di Dispositivi Medici a base di sostanze, comprendere a fondo la classificazione MDR e impostare opportunamente le prime fasi di sviluppo sono vantaggi strategici per la conformità e il successo del proprio DM.

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Margherita Fort

Regulatory Affairs Manager

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DM a base di sostanze- un approccio pratico al loro sviluppo

Nel dinamico universo dei Dispositivi Medici (DM), i DM a base di sostanze rappresentano una categoria in forte espansione, ma anche una delle più complesse da inquadrare normativamente. Con l’avvento del Regolamento (UE) 2017/745 (MDR), la loro corretta classificazione e l’avvio del processo di sviluppo sono diventati passaggi ancora più articolati rispetto al passato.

Sei un Fabbricante che si confronta quotidianamente con le peculiarità di questi prodotti o sei in procinto di sviluppare un nuovo dispositivo a base di sostanze?

Questo articolo e il prossimo sono indirizzati proprio a te: ecco un supporto pratico per sviluppare i DM a base di sostanze, dalla concettualizzazione alla messa in commercio, al fine di offrire un approccio operativo – seppure non esaustivo – mirato a garantirne la sicurezza, l’efficacia e a raggiungere la conformità MDR.

Hai già sviluppato i tuoi DM a base di sostanze e vorresti verificare che tutto sia in ordine? Questo articolo – e il successivo – fanno comunque al caso tuo: potrai usarli come guida operativa per pianificare i macro-step della tua transizione al MDR.

In questa prima parte, esploreremo la definizione di questi dispositivi, le sfide nella loro classificazione e le prime fasi essenziali del loro sviluppo.

Innanzitutto, definire i dispositivi medici a base di sostanze

La distinzione tra un farmaco e un dispositivo medico è fondamentale nel settore sanitario. Mentre i farmaci agiscono principalmente per mezzo di un’azione farmacologica, immunologica o metabolica per curare o prevenire malattie, i DM sono strumenti, apparecchi, impianti, sostanze o altri articoli destinati ad essere utilizzati per la diagnosi, la prevenzione, il monitoraggio, il trattamento o l’attenuazione di malattie o lesioni, o per la compensazione di un handicap. La loro azione principale non è farmacologica, immunologica o metabolica.

I DM a base di sostanze si distinguono dai farmaci perché la loro azione principale non è ottenuta con mezzi farmacologici, immunologici o metabolici. Tuttavia, la loro peculiarità risiede nel fatto che sono costituiti o composti da sostanze che agiscono nel corpo umano, prevalentemente tramite mezzi fisici o chimici, e talvolta, con un’azione farmacologica, immunologica o metabolica ausiliaria. Con l’entrata in vigore del Regolamento (UE) 2017/745 (MDR), il loro inquadramento normativo è stato rafforzato, con un’attenzione particolare alla classificazione.

Tuttavia, esistono prodotti che si collocano in una zona grigia: i Dispositivi Medici a base di sostanze. Il Regolamento (UE) 2017/745 (MDR) e delle specifiche linee guida (MDCG) hanno cercato di chiarire anche questa categoria. Esempi comuni includono gel per iniezioni intra-articolari a base di acido ialuronico che agiscono per lubrificazione fisica, spray nasali con soluzioni saline che agiscono per osmosi o pulizia meccanica, o preparati orali/topici per disturbi gastrointestinali che formano una barriera protettiva fisica. La chiave è che l’effetto primario e ricercato non è mediato da un’interazione diretta a livello recettoriale o metabolico.

Fasi di sviluppo di un dm a base di sostanze: un percorso strutturato

Lo sviluppo di un DM a base di sostanze richiede un approccio multidisciplinare che combini le conoscenze della chimica, della biologia, dell’ingegneria e della regolamentazione. Le fasi chiave includono:

Fase 1: concettualizzazione e classificazione preliminare

  • Definizione dell’indicazione d’uso e del meccanismo d’azione principale:
    • Qual è il problema clinico che il dispositivo intende risolvere? Definire con chiarezza la patologia/insieme di patologie che il dispositivo cura/aiuta a curare (es. gestire ferite croniche, alleviare il dolore articolare, proteggere la mucosa gastrica).
    • Qual è l’azione principale prevista? Questo è il punto cruciale. Se l’azione principale è fisica (es. barriera, lubrificazione, pulizia meccanica, osmosi) o chimica (es. alterazione del pH, assorbimento di tossine), allora si può proseguire con lo sviluppo come DM. Se l’azione principale è farmacologica, immunologica o metabolica, il prodotto è un medicinale.
    • Quali sostanze sono coinvolte e qual è il loro ruolo? Identificare le sostanze costituenti e capire se il loro contributo è primario e fisico/chimico, oppure se c’è un’azione farmacologica/immunologica/metabolica secondaria e ausiliaria.
  • Classificazione del dispositivo: Il MDR classifica i dispositivi nelle Classi I, IIa, IIb, III in base al livello di rischio, alla durata del contatto con il corpo e alla parte del corpo coinvolta. L’Annex VIII MDR “Regole di classificazione” introduce con la regola 21 criteri specifici per la classificazione dei dispositivi medici a base di sostanze, stabilendo che il loro livello di rischio dipende principalmente dalla via di somministrazione e dal grado di assorbimento sistemico:

I dispositivi costituiti da sostanze o da combinazioni di sostanze destinate a essere introdotte nel corpo umano attraverso un orifizio del corpo o a essere applicate sulla pelle e che sono assorbite dal corpo umano o in esso localmente disperse rientrano:

− nella classe III se essi, o i loro prodotti di metabolismo, sono assorbiti a livello sistemico dal corpo umano al fine di conseguire la loro destinazione d’uso,

− nella classe III se conseguono la loro destinazione d’uso nello stomaco o nel tratto gastrointestinale inferiore ed essi, o i loro prodotti di metabolismo, sono assorbiti a livello sistemico dal corpo umano,

− nella classe IIa se sono applicati sulla pelle o se sono applicati nella cavità nasale o in quella orale fino alla faringe e conseguono la loro destinazione d’uso su dette cavità, e

− nella classe IIb in tutti gli altri casi.”

I DM a base di sostanze rientrano quindi principalmente nelle classi IIa, IIb, o III in base a questa regola; anche le regole 3, 4, 14, 18 e 19 dell’MDR sono particolarmente rilevanti per questa categoria.

È, quindi, necessario effettuare una prima valutazione della classificazione e dei requisiti applicabili (es. requisiti di biocompatibilità, requisiti specifici per le sostanze) e valutare la necessità di consultare un’Autorità Competente per ottenere un parere sulla classificazione, soprattutto in casi ambigui.

Fase 2: ricerca e sviluppo e caratterizzazione del prodotto

Questa fase si concentra sulla formulazione, sulla selezione delle materie prime e sulla comprensione approfondita del prodotto.

  • Selezione e caratterizzazione delle materie prime:
    • Qualità e purezza: tutte le materie prime, anche se non “farmacologicamente attive”, devono essere di elevata purezza e qualità per garantire la sicurezza del prodotto finale.
    • Sicurezza biologica delle materie prime: tutte le materie prime devono essere valutate per la loro sicurezza biologica per escludere tossicità, irritazione o sensibilizzazione o altre criticità correlate all’interazione con il corpo umano.
    • Stabilità: le sostanze devono essere stabili nella formulazione e nel tempo.
  • Formulazione e ottimizzazione:
    • Sviluppo della Composizione: determinare la concentrazione ottimale delle sostanze e la combinazione con altri componenti (eccipienti) per raggiungere l’azione fisica o chimica desiderata, e per supportare un’eventuale azione ausiliaria.
    • Proprietà fisiche e chimiche del dispositivo: assicurarsi che il dispositivo abbia le proprietà fisiche e chimiche appropriate.
    • Processo produttivo: sviluppare e ottimizzare un processo di produzione riproducibile.
  • Caratterizzazione dettagliata delle sostanze:
    • Identificazione e quantificazione: metodi analitici robusti per identificare e quantificare accuratamente tutte le sostanze nel prodotto finito.
    • Profilo di rilascio/assorbimento: se una sostanza è destinata ad essere rilasciata o assorbita, è necessario studiarne la cinetica (es. velocità di rilascio, estensione dell’assorbimento) e il comportamento nel corpo.
    • Studi di degradazione: valutare come le sostanze o il prodotto nel suo complesso si degradano nel tempo e in diverse condizioni ambientali.

La classificazione di un Dispositivo Medico a base di sostanze è il primo, fondamentale passo per la conformità al MDR e per delineare un percorso di sviluppo efficace. Un errore in questa fase può comportare ritardi significativi e costi imprevisti.

Nella fase successiva di ricerca e sviluppo e caratterizzazione del prodotto, abbiamo sottolineato l’importanza di una rigorosa selezione e caratterizzazione delle materie prime, nonché di una formulazione e ottimizzazione attenta per garantire la qualità e la stabilità del prodotto.

Non perderti la parte 2 di questo articolo, dove approfondiremo le fasi successive di Valutazione Preclinica e Clinica, e la Documentazione Tecnica necessaria.

Stay tuned!

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