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Sistemi di rappresentazione automatica dei dati

Negli ultimi decenni, per rispondere all’esigenza sempre più diffusa di gestire una gran quantità di dati e seguirne i cambiamenti in tempo reale, sono state sviluppate varie soluzioni informatiche.

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Giulia Cettolin

Medical Writing & Scientific Communication Executive

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Sistemi di rappresentazione automatica dei dati

In un mondo in continua evoluzione, ci sono alcune situazioni in cui può essere vantaggioso presentare in modo costantemente aggiornato specifici dati di interesse, anche provenienti da diverse fonti.

È dunque utile sapere che esistono dei sistemi avanzati che permettono di creare dashboard e report dinamici, interattivi e accattivanti.

Tra le soluzioni più note e utilizzate a tale scopo, vi sono:

  • software di foglio di calcolo come Excel (Microsoft);
  • piattaforme come Power BI (Microsoft), Looker Studio, precedentemente Google Data Studio (Google), Tableau (Tableau Software) o Flourish (Canva).

Ogni sistema menzionato ha caratteristiche uniche, punti di forza e limitazioni che lo rendono più o meno idoneo a soddisfare determinate esigenze.

Tutti però condividono un modello operativo simile basato sulle fasi qui di seguito riassunte.

Acquisizione e modellazione

La creazione delle connessioni alle sorgenti dei dati avviene durante questa fase.

Grazie all’uso dei connettori, è possibile interrogare fonti estremamente eterogenee: fogli di calcolo, file di testo, web, cloud e database relazionali, tra gli altri.

Una volta stabilito il collegamento con queste fonti, è possibile eseguire il data shaping, ovvero trasformare i dati che si desidera analizzare, senza influire sui dati originali.

Esempi di trasformazioni dei dati includono operazioni che consentono di filtrare, ordinare, unire, aggregare, rinominare le colonne e le tabelle, rimuovere i duplicati e correggere i formati.

I dati sono sempre importati in formato tabellare e risultano, dunque, organizzati in righe e colonne.

Ecco perché definire relazioni – di tipo uno-a-uno o uno-a-molti – tra tabelle è fondamentale per costruire dei modelli che consentano di riassumere efficacemente le informazioni più rilevanti.

Visualizzazione

Le tabelle costituiscono una robusta base su cui impostare la visualizzazione dei dati e, ad esempio, la creazione di grafici informativi.

La diversità di grafici realizzabili è ampia e dipende dal software e dalla piattaforma utilizzati.

Excel, Power BI e Looker Studio sono particolarmente adatti per la creazione di grafici “standard” come grafici torta, istogrammi, grafici a barre, a linee, a dispersione e a bolle.

Al contrario, Tableau e Flourish offrono un ventaglio più ampio e sofisticato di rappresentazioni (ad es. linee temporali, mappe e nuvole di etichette), unito a una maggiore possibilità di personalizzazione.

Condivisione

La condivisione rappresenta un aspetto fondamentale in tutti i sistemi menzionati, con l’unica eccezione di Excel.

Dopo aver definito la struttura del report riassuntivo, il creatore ha la possibilità di caricarlo online e di stabilire le facoltà degli utenti per la visualizzazione, il commento e la modifica di tale documento. Questo non solo contribuisce alla sicurezza dei dati, ma crea anche un ambiente di collaborazione flessibile e adattabile alle esigenze specifiche del gruppo coinvolto nell’analisi dei dati.

Una strategia chiave per rimanere competitivi è coltivare una mentalità curiosa e adottare in modo critico gli sviluppi tecnologici, al fine di sfruttare appieno le soluzioni disponibili.

In questo senso, essere consapevoli dell’esistenza di sistemi all’avanguardia per l’aggregazione, analisi, elaborazione, visualizzazione e condivisione dei dati è un primo passo verso una gestione più efficiente e una comprensione più approfondita delle informazioni a disposizione.

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