Uno strano dolore che non ci abbandona da qualche giorno, un rash cutaneo, una gengivite, cosa fare?
Di sicuro dovremmo contattare un medico, ma alzi la mano chi, come prima cosa, non è “corso su internet” alla ricerca di rassicurazioni o di soluzione semplice e pratica per risolvere il proprio problema
Sarà sufficiente googlare la stringa di ricerca che ci interessa, o anche una sola parola, per veder apparire sul nostro schermo decine e decine di siti web che potrebbero contenere le risposte che stiamo cercando. Alcuni ci porteranno a riviste scientifiche online, i cui articoli risulteranno per la maggior parte accessibili solo a pagamento, mentre altri ci porteranno a diversi siti Wiki, portali che permettono la creazione e la modifica collaborativa di una pagina web dedicata a uno specifico argomento.
Oggi ci concentreremo sui blog medici, sebbene quanto si dirà è applicabile, in larga parte, a ogni pubblicazione indirizzata a un pubblico non specializzato.
“Blog” è una parola composta da “web” e da “log”, nata per indicare una forma specifica di diario online che ha spopolato per anni tra i primi utenti di Internet.
Il blog prende piede negli Stati Uniti nel 1997 e la sua data di nascita viene simbolicamente fissata il 18 luglio dello stesso anno, quando l’americano Dave Winer realizza il software che permette la pubblicazione dei proto-blog. Il primo vero e proprio blog “viene alla luce” poco dopo, per l’esattezza il 23 dicembre, quando viene pubblicato il primo blog, chiamato RobotWisdom, che permetteva di condividere i risultati delle proprie ricerche sulla caccia attraverso la condivisione di link. In quel momento viene coniato il termine “weblog”, che due anni più tardi venne abbreviato in “blog”.
Da diario online il blog trova una nuova vita, non più legata solo alle vicende personali, oggi consegnate ai social.
Oggigiorno, i blog vengono utilizzati come casse di risonanza per dar voce a chiunque voglia esprimere le proprie opinioni personali o professionali su un determinato argomento. I vari temi possono essere elencati in ordine cronologico o seguire altri criteri di catalogazione e possono essere accompagnati da foto, video, nonché da collegamenti ipertestuali a altre pagine web.
I blog sono facilmente accessibili: chiunque abbia un computer e l’accesso a Internet può crearne uno. Di solito, gli utenti vi si possono iscrivere, lasciare commenti e trovare riferimenti a altri blog e pagine pertinenti. Questa interconnettività e capacità di fornire feedback facilita la condivisione delle conoscenze, la riflessione e il dibattito.
Molti blog, oggi, sono strumenti didattici utilizzati dagli studenti e dagli insegnanti, mentre altri mirano a fungere da forum per chiunque voglia condividere la propria idea su un determinato argomento.
I blog medici non differiscono molto dagli altri e sono uno strumento molto popolare per comunicare informazioni relative alla salute, alle patologie più diffuse, alle malattie rare, alle procedure chirurgiche e alle politiche sanitarie, fino ad arrivare all’aneddotica personale.
È in forte crescita il numero di aziende che affiancano alla comunicazione istituzionale e a quella destinata a un pubblico specializzato di professionisti dell’area medica una comunicazione pensata per il pubblico più ampio dei pazienti e dei lettori non specializzati che sono alla ricerca di risposte.
Ma chi sono i blogger?
Possiamo individuare tre tipi di autori: i professionisti dell’area medica, i pazienti e i loro familiari, altri professionisti, quali ad esempio, gli avvocati specializzati in diritto sanitario. I tre gruppi si distinguono nettamente per la tipologia di argomento trattato. I primi si concentrano su patologie e cure, i secondi sulla condivisione di esperienze e informazioni utili, i terzi su argomenti accessori, quali contenziosi, risarcimenti dei danni e materia assicurativa.
Più in generale, occorre distinguere tra blog che applicano criteri di trasparenza, quali l’assenza di anonimato degli autori e la disponibilità della bibliografia alla base dei contenuti di natura medico-scientifica, e quelli che non lo fanno. La delicatezza e la criticità dei contenuti e la posizione di limitata competenza del lettore, nonché la possibile difficoltà che esso si trova a vivere impongono una scrittura dai tratti molto peculiari.
Un articolo scientifico per non esperti e con fini divulgativi è di solito più breve di un paper per addetti ai lavori e sicuramente più semplice. Possiamo anche dire che è più lungo di un abstract e che contiene maggiori informazioni, in quanto spesso non sarà diviso in sezioni, ma svilupperà l’intero argomento nel corpo dell’articolo stesso.
La bibliografia non è completa, ma si limita all’essenziale e sono presenti link ad altri articoli divulgativi, spesso presenti sullo stesso blog. La narrazione divulgativa impone una scelta di termini più semplici, non specialistici, ma comunque corretti e pertinenti. Si tratta di una sfida non di poco conto, dovendosi questa combinare con l’elemento ulteriore di una scrittura in ottica SEO che permetta all’articolo di essere indicizzato in modo efficace dai motori di ricerca. Su questo punto specifico è importante dire che (secondo noi), in presenza di argomenti medici, la scrittura SEO passa decisamente in secondo piano e che la precisione, la puntualità e la chiarezza non vanno mai sacrificate sull’altare degli algoritmi dei motori di ricerca. Si tratta, decisamente, di una questione etica.
Il titolo deve essere chiaro, sintetico e possibilmente breve. Deve contenere le parole chiave pertinenti che aiutino il lettore nella sua ricerca.
Questo breve identikit è utile per delineare le principali caratteristiche di un blog a tema medicale e degli articoli che lo compongono. Queste caratteristiche di rigore, complessità e competenza tecnica degli autori aiutano in modo consequenziale a creare il profilo delle persone che dovranno occuparsi della redazione dei contenuti. Un’azienda o un’istituzione che intenda dotarsi di un blog o sponsorizzarne uno, ha come unica scelta quella di affidare la sua pianificazione e la sua scrittura a dei medical writer professionisti con competenze trasversali allenate in aree mediche diversificate che costituiscano una redazione composta da professionisti capaci di dare continuità all’attività di comunicazione e coerenza stilistica.
Infine, la scrittura di articoli di natura divulgativa che in qualche modo trattino di farmaci, dispositivi medici, prodotti cosmetici o integratori alimentari è soggetta a vincoli di natura legale, dovendo i contenuti soddisfare quanto previsto dalle norme che limitano la possibilità di parlare liberamente di questi prodotti, a tutela del consumatore e del paziente.