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La visualizzazione dei dati: quando un’immagine vale più di mille parole

La visualizzazione dei dati è probabilmente il mezzo più potente per trasmettere in modo intuitivo e diretto anche le informazioni più articolate.

Giulia Cettolin

Giulia Cettolin

Medical Writing & Scientific Communication Executive
Rappresentazione visuale dei dati

Chiunque abbia lavorato in ambito scientifico si sarà reso conto di quanto sia importante riuscire a dare il giusto risalto alle evidenze ottenute. Se è vero che un buon disegno sperimentale e degli adeguati metodi di raccolta e analisi dei dati rappresentano di per sé il presupposto per ottenere dei risultati di qualità, la loro comunicazione e diffusione al pubblico, esperto e profano, dipende in larga parte dal modo in cui essi sono presentati.

Come è stato messo in luce da alcuni interessanti studi sull’argomento, il modo in cui un’informazione è presentata ha un impatto notevole sulla sua facilità di comprensione. La rappresentazione discorsiva e quella numerica, ad esempio, per quanto accurate, risultano spesso ambigue o difficili da interpretare.

A tal proposito, la visualizzazione dei dati, ossia la loro rappresentazione grafica, si configura come uno strumento ideale, in quanto:

  • consente di veicolare al pubblico il messaggio degli autori con la sufficiente rapidità, chiarezza e potenza;
  • evidenzia efficacemente eventuali tendenze, relazioni, modelli e anomalie all’interno dei dati;
  • rende i contenuti accattivanti dal punto di vista visivo.

Per fare questo è necessario, innanzitutto, comprendere pienamente il significato dei dati che si vogliono rappresentare e solo successivamente interrogarsi sulla forma grafica da adottare.

Esistono molteplici tipologie di grafici, che spaziano dai più comuni e noti grafici a torta, grafici a barre, grafici a linee e grafici a dispersione alle più complesse e sofisticate infografiche.

In linea generale, quando si sceglie una rappresentazione grafica è opportuno tenere a mente:

  • la natura dei dati oggetto di elaborazione;
  • lo scopo della rappresentazione grafica o, in altri termini, il messaggio che si intende veicolare;
  • il destinatario della rappresentazione grafica.

Alcuni tipi di grafici, di fatto, si prestano meglio di altri a descrivere un certo tipo di dati o a mettere in evidenza un determinato fenomeno; inoltre, alcuni possono essere agevolmente compresi da parte di un pubblico ampio, mentre altri richiedono un elevato grado di competenza.

Anche le scelte tipografiche svolgono un ruolo decisivo nell’ottica di una comunicazione di successo, poiché sono in grado di indirizzare l’attenzione del pubblico e influenzarne le percezioni. Gli elementi che concorrono alla creazione di una rappresentazione grafica funzionale e, allo stesso tempo, armonica e gradevole sono vari e comprendono, ad esempio:

  • l’organizzazione spaziale dei contenuti;
  • la scelta dei caratteri;
  • la scelta dei colori;
  • la scelta degli elementi visivi (icone, simboli e immagini), ove presenti.

Davvero questi accorgimenti sono così rilevanti? Osserva gli esempi qui sotto e verifica tu stesso!

L’obiettivo principale della definizione della struttura e dello stile dei grafici è dunque la creazione di un oggetto esplicativo e d’impatto, in cui sia garantita la leggibilità dei contenuti e sia presente una gerarchia visiva che guidi il pubblico nel percorso logico, permettendogli di focalizzare le informazioni più rilevanti.

Individuare quale sia il grafico più adatto a rappresentare un insieme di dati e “cucirgli” addosso una rappresentazione efficace può richiedere l’intervento di un team interdisciplinare di professionisti in grado non solo di comprenderli e rielaborarli, ma anche di valorizzarli al massimo dal punto di vista visivo.

Giulia Cettolin

Giulia Cettolin

Medical Writing & Scientific Communication Executive

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