Da dove nasce l’esigenza di creare un’infografica?
Il fabbricante di dispositivi medici, il clinico coinvolto nell’attività di ricerca, così come l’opinion leader impegnato in congressi e conferenze si confrontano quotidianamente con un’impressionante mole di dati di diversa natura. Anzi, potremmo dire che, una porzione rilevante del loro tempo e della loro energia è dedicata a generare, raccogliere, archiviare, interpretare e comunicare dati.
In un precedente articolo abbiamo già affrontato l’argomento, mettendo in evidenza la relazione esistente tra dato e valore e come questa si espliciti principalmente nel momento della comunicazione. Oggi, il nostro focus non si sposterà, ci concentreremo, infatti, sugli strumenti a nostra disposizione per comunicare i dati in modo efficace.
In particolare, parleremo di rappresentazione grafica dei dati (anche detta data visualization), guardando da vicino in cosa consiste un’infografica.
In assenza di una chiara visualizzazione dei dati è difficile interpretare correttamente i risultati ottenuti, è sicuramente faticoso fare ordine tra di essi ed è praticamente impossibile sfruttarne al massimo il potenziale.
Trasformare i dati in valore presuppone la trasformazione degli stessi in conoscenza, separando o isolando il rumore di fondo, lasciando spazio soltanto a ciò che veramente conta e che è funzionale a una comprensione immediata. Gli strumenti visuali ci offrono un aiuto potentissimo! I dati che raccogliamo hanno il valore che riusciamo a dargli attraverso l’interpretazione e la comunicazione che ne facciamo.
Sul gradino, per così dire, più basso della scala ci sono i grafici: istogrammi, grafici a torta, a dispersione, strumenti noti ed estremamente utili per rappresentare in modo sintetico grandi moli di dati permettendone anche il confronto.
Le tecniche di visualizzazione, grazie anche alle possibilità offerte dagli strumenti digitali, utilizzano elementi visivi come grafici e mappe, che permettono in modo accessibile di vedere e comprendere valori anomali, modelli, pattern, tendenze e correlazioni difficili da rilevare o comunicare in un report testuale.
La forma più sofisticata di rappresentazione grafica è rappresentata dall’infografica, che occupa il gradino più alto di questa scala ideale. Questa è una forma di comunicazione che negli ultimi anni ha conquistato sempre maggiore spazio, grazie alla possibilità di raccogliere e raccontare i dati, suggerendo percorsi di lettura particolarmente efficienti e accattivanti.
L’infografica è uno strumento è estremamente utile perché incorpora in sé una linea narrativa, favorisce confronti e permette la rappresentazione di flussi e sequenze, molto utili, ad esempio, per raccontare una tecnica operatoria o per descrivere il funzionamento di un dispositivo medico o il meccanismo d’azione di un farmaco, il tutto supportato da dati oggettivi. Le infografiche sono estremamente versatili perché utilizzabili nei contesti più diversi: dal poster scientifico alla brochure di prodotto, dalla presentazione per un congresso al sito web e, oggi irrinunciabile, per l’attività di promozione social a partire da Instagram e LinkedIn.
L’aspetto visivo è, ovviamente, uno dei punti cardine dell’infografica, nata dall’incrocio delle arti grafiche con la statistica, il giornalismo, l’informatica, la psicologia e le varie discipline scientifiche.
Finalizzata a una proiezione schematica in forma più grafica e visuale che testuale, l’infografica prevede la collaborazione di competenze diverse che concorrono alla semplificazione, alla sintesi e alla trasformazione di concetti e dati in immagini e colori.
Come fare, quindi? Affidarsi a esperti di comunicazione integrata può rivelarsi la mossa vincente per massimizzare il ritorno dell’investimento iniziale. Questi sapranno mettere insieme le informazioni di diversa natura, operare la giusta sintesi e costruire la migliore linea narrativa adatta a una specifica audience, operando, infine, una sintesi di testi, tabelle, immagini e illustrazioni che comporranno l’infografica.