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L’analisi di una introduzione che non va bene

L’introduzione di un articolo clinico contiene informazioni estremamente rilevanti alla comprensione della ricerca svolta dagli autori, tra cui: una panoramica sul contesto clinico in cui si inserisce lo studio, il bisogno clinico a cui si ripropone di rispondere, i motivi che ne giustificano la conduzione ed i suoi obiettivi. In questo articolo, dopo aver dettagliato quale sia la struttura di un’introduzione scritta in maniera efficace, vedremo anche come analizzarne il contenuto, evitando così gli errori di stesura più comuni.

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Elena Zucchini

Medical Writing & Scientific Communication Executive, Ph.D.
come scrivere introduzione articolo scientifico

La struttura dell’introduzione

In un articolo che si propone di presentare i risultati di uno studio clinico, la sezione introduttiva dovrà seguire un chiaro flusso logico che porti il lettore dalla presentazione della patologia/condizione clinica all’obiettivo dello studio, consentendo di capirne la necessità della sua conduzione. Prendendo il caso di uno studio clinico su uno specifico trattamento, la struttura di una introduzione redatta in maniera chiara ed efficace può essere schematizzata come segue:

  1. Panoramica generale sulla condizione clinica oggetto di studio
    • Definizione
    • Dati epidemiologici
    • Sintomatologia
  2. Gestione della condizione clinica
    • Linee guida
    • Trattamenti disponibili
    • Vantaggi e svantaggi dei trattamenti disponibili
  3. Identificazione del clinical need
    • Esplicitazione del bisogno clinico
    • Stato dell’arte delle possibili soluzioni
  4. Introduzione del trattamento oggetto di studio
    • Descrizione del trattamento
    • Giustificazione del perché si ipotizza che possa risolvere il bisogno clinico (e.g., sulla base di precedenti studi clinici o preclinici)
  5. Dichiarazione degli obiettivi dello studio
    • Dimostrare che il trattamento risponde al bisogno clinico

Per non “perdersi” in fase di scrittura, può essere utile procedere con la stesura preliminare di un outline dell’articolo, comprensivo di tutte le sue sezioni, evitando così alcuni tra gli errori più comuni quali la ridondanza e la mancanza di un flusso logico intra e inter sezioni.

Errori comuni

Gli errori che si commettono più comunemente in fase di stesura dell’introduzione di un articolo clinico riguardano:

  • in linea generale, una sottovalutazione della sua importanza, nonostante sia una sezione fondamentale per la comprensione della ricerca svolta e passibile di frequenti obiezioni da parte dei revisori;
  • la lunghezza del suo testo che spesso risulta essere troppo lungo e, soprattutto, inclusivo di informazioni irrilevanti ai fini della comprensione dello studio e/o ridondanti rispetto ad altre sezioni dell’articolo quali, ad esempio, la discussione;
  • la mancanza di un flusso logico e consequenziale tra i suoi vari paragrafi che, diversamente, dovrebbero essere redatti sulla base delle informazioni inserite nei paragrafi precedenti e successivi, mantenendo un elevato grado di coerenza;
  • l’utilizzo di riferimenti bibliografici datati o inappropriati rispetto a quanto scritto nel testo.

Tenendo in considerazione questi comuni errori e l’esempio di struttura proposta di sopra, vedremo ora come eseguire un’analisi della sezione introduttiva di un articolo.

L’analisi dell’introduzione

Come spiegato in precedenza, l’introduzione di un articolo normalmente inizia con la presentazione del contesto clinico in cui si inserisce lo studio (e.g., panoramica generale sulla condizione clinica oggetto di studio e sulla sua gestione nella pratica clinica). Nell’analizzare questi paragrafi si dovrà verificare che le informazioni sul background siano riportate con un adeguato livello di approfondimento, ossia: i dettagli inseriti dovranno essere sufficienti per la comprensione dello studio ma non irrilevanti, evitando così possibili depistaggi dal focus principale della ricerca. Durante l’analisi di questi paragrafi, può essere utile mettersi nei panni di un lettore inesperto dello specifico campo clinico oggetto d’indagine ma comunque in grado di comprendere i risultati e la rilevanza dello studio, se corredati dal giusto contesto.

Passando poi ad analizzare l’esplicitazione del bisogno clinico, oltre a verificare che corrisponda ad un’effettiva mancanza in letteratura, ci si dovrà assicurare che le informazioni inserite nel background conducano logicamente all’identificazione dello stesso, rendendolo a tutti gli effetti una mera esplicitazione. Pertanto, per quanto riguarda la sua forma, si dovrà verificare che il bisogno clinico sia riportato in maniera ben definita, chiara e concisa, evitando sotto- e sopravalutazioni del problema.

A seguire, dovendo valutare il paragrafo dedicato all’ipotesi/trattamento sperimentale, sarà innanzitutto necessario verificare che la maniera in cui viene presentato nel testo guidi il lettore ad identificarlo autonomamente come una possibile soluzione al bisogno clinico sopracitato. Inoltre, si dovrà controllare che le motivazioni riportate a sostegno della necessità di conduzione dello studio (e.g., incoraggianti risultati preclinici del trattamento) siano adeguatamente contestualizzate rispetto allo stato dell’arte di riferimento e, pertanto, rispetto anche ad altre possibili soluzioni terapeutiche e/o ipotesi.

Infine, analizzando il paragrafo in cui si dichiarano gli obiettivi dello studio, ci si dovrà accertare che questi siano definiti in una maniera che consenta al lettore di comprendere immediatamente come lo studio possa contribuire alla risoluzione (o meno) del bisogno clinico. A tale scopo, si dovrà verificare che gli obiettivi siano riportati seguendo uno stile chiaro, specifico e conciso.

Conclusioni

In conclusione, l’analisi della sezione introduttiva di un articolo clinico è un passaggio fondamentale per garantire che lo studio sia presentato in modo chiaro e coerente. Una buona introduzione non solo fornisce il contesto clinico e giustifica la necessità dello studio, ma guida anche il lettore attraverso la logica che sottende la ricerca, conducendolo dalla descrizione della condizione clinica alla definizione degli obiettivi. Evitare errori comuni, come la mancanza di un flusso logico o l’inclusione di informazioni irrilevanti, è essenziale per mantenere la chiarezza e l’efficacia del messaggio che si vuole veicolare. Attraverso una struttura ben definita e un’analisi accurata dei contenuti, è possibile migliorare significativamente la qualità dell’introduzione, rendendo l’articolo più convincente e solido dal punto di vista scientifico.

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