Al termine di uno studio clinico, sia esso retrospettivo o prospettico, è naturale volere procedere alla pubblicazione dei risultati ottenuti. Spesse volte non è possibile decidere in anticipo quale sarà la strategia corretta di pubblicazione, semplicemente perché gli stessi risultati non sono ancora noti e non è possibile sapere quale valore avrà quanto si sarà concluso nel contesto dell’avanzamento della ricerca clinica sull’argomento di interesse.
Al termine dello studio e a risultati raggiunti, è opportuno tuttavia chiedersi – in relazione a quanto ottenuto – quale sia la migliore strategia di pubblicazione dei risultati. Il percorso deve prendere in considerazione diversi aspetti. I principali sono:
- il significato clinico dei risultati ottenuti nel contesto della ricerca clinica attualmente in corso in relazione all’argomento di interesse
- Questo è il punto di maggiore importanza. Tanto più i risultati ottenuti rappresentano un avanzamento o una novità rilevante nel contesto della ricerca clinica in corso relativamente all’argomento di interesse, tanto più sarà possibile puntare alla pubblicazione in una rivista a maggiore impact factor e di maggiore rilevanza
- il disegno dello studio clinico
- Uno studio clinico di tipo prospettico, possibilmente con gruppo di controllo, ancor meglio se randomizzato e in singolo o doppio cieco, conduce a conclusioni più robuste e più attendibili di altri disegni sperimentali. Se si è condotto uno studio di maggiore robustezza, maggiore sarà la possibilità che i suoi risultati possano essere pubblicati in una rivista con maggiore impact factor
- le limitazioni dello studio condotto
- Anche col disegno sperimentale migliore, a conti fatti lo studio clinico condotto può presentare limitazioni anche rilevanti che almeno in parte rendono le conclusioni raggiunte meno solide, rimanendo maggiormente nel dominio della possibilità che della certezza. Una analisi spassionata dei limiti di quanto compiuto può modificare la strategia di pubblicazione ed evitare di perdere tempo nella speranza vana di vedere pubblicati i propri risultati in riviste inadeguate a presentare quanto ottenuto.
Nella pratica, quindi, sarà opportuno individuare – ad esempio utilizzando Web of Science di Clarivate o Scopus – le riviste del settore di interesse e studiare la distribuzione dell’impact factor in quartili; si analizzeranno alcune riviste nei diversi quartili per comprendere in cosa siano diverse e che tipo di articoli pubblichino; si eseguiranno nel frattempo ricerche in PubMed per identificare articoli simili a quello che si vorrà sottomettere e verificare su quali riviste essi siano stati pubblicati. Si inizieranno a “scremare” quindi le riviste sulle quali potrebbe essere eseguita la sottomissione, fino a identificarne ad esempio tre, a impact-factor decrescente, a cui sottomettere il manoscritto in successione (la seconda, qualora la prima rifiuti; la terza, qualora la seconda rifiuti). Fattori accessori da considerare possono essere l’eventuale fee di pubblicazione da versare, così come la politica “open access” della rivista e, qualora questa possibilità sia attivabile, se gratuita o a pagamento.
In definitiva, la definizione della strategia di pubblicazione dei risultati di uno studio clinico, e del manoscritto relativo, è un momento fondamentale nel percorso che dall’investimento iniziale nella conduzione dello studio porta alla divulgazione dei suoi risultati. Affidarsi a un team esperto nell’ambito della pubblicazione di manoscritti scientifici può permettere, al clinico come allo sponsor, di ricevere un parere spassionato e un’indicazione oggettiva rispetto il percorso da compiere, così da ottimizzare il raggiungimento dei risultati desiderati.