Immagina di essere nella sala dei poster di un congresso. È tanto che ti stai preparando per quel momento, in cui finalmente puoi presentare il risultato di mesi, forse anni, di lavoro. Sei lì, accanto al tuo poster, indossando il tuo miglior completo e un sorriso a trentadue denti, in attesa che qualche occhio curioso venga catturato dal tuo elaborato. E invece, niente. Davanti a te, un’autostrada a doppia corsia diretta senza sosta verso altre postazioni. Noti, a una decina di metri da te, un assembramento attorno a una postazione in particolare. Tutti si fermano incuriositi, fanno domande, si complimentano. Decidi, quindi, di abbandonare il tuo sudato poster, dirigendoti verso quella folla entusiasta. Ti duole ammetterlo: quel poster è fantastico. E, soprattutto, nettamente migliore del tuo.
Quindi, con tutto lo spirito critico che ti è rimasto, ti chiedi: “Cosa ha quel poster in più del mio? Dove posso aver sbagliato?”.
Se ti sei mai trovato in questa situazione, sappi che non sei solo. Probabilmente hai commesso uno di quegli errori che rendono il tuo poster, inevitabilmente, invisibile.
Vediamoli insieme e proviamo a capire come evitarli!
Sottovalutare l’importanza del titolo
Il titolo è il biglietto da visita della tua ricerca, eppure capita spesso di scriverlo di fretta, senza pensarci troppo. Magari è lungo, articolato, e soprattutto non comunica perché il tuo studio meriti attenzione. Ecco, così hai già perso un interlocutore ancora prima di potergli mostrare il tuo poster.
Il titolo deve, infatti, essere conciso, chiaro e accattivante: nell’infinito elenco riportato nella brochure, il tuo titolo deve risaltare e urlare “ehi, vieni a vedere!”.
Esagerare con il testo
Questo è in assoluto l’errore più grave (ma non preoccuparti, anche questo è molto comune). In una sala gremita di poster, un foglio A1 con quattro fitte colonne di testo non attirerà certo l’attenzione. Non importa quanto sia interessante il contenuto: un poster non è un articolo scientifico.
Il suo compito è attirare l’attenzione, offrire una panoramica generale chiara e ordinata, e sintetizzare i punti chiave della tua ricerca.
I dettagli li racconterai tu, usando il poster come guida visiva per aiutare il tuo ascoltatore a seguirti.
Dimenticarsi degli elementi grafici
Questo è un errore commesso molto spesso, senza rendersene conto. Si tende a spiegare un concetto interamente in forma testuale, ma, come abbiamo appena detto, non c’è errore più grave in un poster scientifico: il testo, da solo, non basta – e abusarne è certamente controproducente.
Ed è qui che entrano in gioco gli elementi grafici: grafici (semplici e immediati), icone, simboli, e infografiche sono il modo migliore per comunicare in modo chiaro e impattante, specialmente quando si tratta di concetti tecnici e complessi. Sono elementi complementari al testo, capaci di rendere un’informazione universalmente comprensibile e al contempo visivamente piacevoli.
Esagerare con i colori o evitarli del tutto
In un elemento visual come il poster, il colore gioca un ruolo protagonista, ma è al contempo un’arma a doppio taglio. Se non utilizzato, il poster rischia di apparire apatico e mediocre. D’altra parte, quando il colore fa da padrone, basta poco per esagerare e dare vita a un prodotto che è un vero e proprio “pugno negli occhi”. Non è, infatti, necessario ricorrere a troppi colori – si consiglia di utilizzarne al massimo 3 o 4, incluso lo sfondo – e bisogna scegliere quelli giusti, evitando tonalità eccessivamente appariscenti. Una scelta intelligente dei colori non svolge soltanto una funzione estetica, ma è un elemento strategico cruciale per suddividere otticamente gli argomenti, organizzando le informazioni e aiutando il lettore a comprendere il filo logico del poster. La sfida sarà, quindi, ricercare un’estetica accattivante e al contempo professionale, adatta al contesto in cui ci si trova.
Non suddividere il poster in modo chiaro
Lo scopo principale di un poster è quello di guidare il lettore nella scoperta della tua ricerca. Ma se le informazioni non sono organizzate in modo chiaro e logico, diventerà difficile seguirle e suscitare curiosità.
Un poster va strutturato non solo a livello di contenuti – solitamente divisi in introduzione, metodi, risultati, discussione e conclusioni – ma anche visivamente. Le sezioni devono essere chiaramente separate tra loro, così che l’occhio del lettore scorra facilmente dall’inizio alla fine. Come consigliato sopra, i colori sono degli ottimi alleati per farlo.
Trascurare l’impatto visivo globale
Bene, sei stato attento ad ogni aspetto: il titolo, il testo, i colori. Ma, guardandolo bene, c’è ancora qualcosa che non va. Proprio come nei quadri più indimenticabili, non basta concentrarsi sui singoli dettagli.
Il poster va visto nel suo insieme, con uno sguardo globale.
Innanzitutto, gli elementi devono risultare visivamente coerenti e ben distinti, così da permettere una lettura fluida e immediata. Il lettore deve essere guidato da una struttura chiara, suddividendo il testo in colonne ed evitando righe di testo eccessivamente lunghe.
Infine, un aspetto spesso sottovalutato sono gli spazi vuoti: dobbiamo regalare una pausa visiva al lettore, rendendo la lettura piacevole.
L’ideale è trovare un equilibrio tra testo, elementi grafici e spazi vuoti, mantenendo una proporzione di 1:1:1.
…Ed ecco che, dopo aver posto rimedio agli errori più comuni, finalmente, ci siamo: abbiamo tra le mani un prodotto di qualità, scientificamente valido e accattivante. Soprattutto, si tratta di un prodotto non banale, che riesce ad emergere tra le decine di poster in quella stanza.
A questo punto, non rimane che esporlo al tuo interlocutore, soddisfacendo la curiosità che il tuo poster è riuscito a suscitare!
Conclusioni
Vi abbiamo elencato e discusso insieme i principali errori, che spesso vengono commessi durante l’elaborazione di un poster congressuale.
Nonostante sia spesso un’attività sottovalutata, traslare i dati di un’intera ricerca in poster è un processo complesso e delicato, che richiede delle competenze trasversali, che spaziano dal medical writing alla progettazione grafica.