Con il termine “intelligenza artificiale (artificial intelligence, AI)” si intende la capacità, o comunque il tentativo, di un sistema artificiale – tipicamente di natura informatica – di simulare l’intelligenza umana attraverso l’elaborazione e l’ottimizzazione di complesse funzioni matematiche. A livello pratico, l’uso della AI avviene attraverso diversi strumenti e/o tool che, a seconda dell’obiettivo che deve essere raggiunto, possono permettere di svolgere le più svariate funzioni. Tra queste, ad esempio, aiutare nella traduzione di testi, identificare referenze di letteratura attinenti ad un determinato argomento, comporre e/o modificare un’immagine, formulare ma anche correggere la grammatica e la forma di un testo scritto. Data, quindi, la versatilità di questa tecnologia, specialmente nel corso degli ultimi anni, l’uso della AI – e degli annessi strumenti – si è notevolmente diffuso e amplificato anche nel campo della redazione di un articolo scientifico.
Se è vero che l’aiuto offerto dalla AI può facilitare ed agevolare la realizzazione di molteplici attività, è anche vero che, per beneficiare effettivamente di tale aiuto, è fondamentale che i tool e gli strumenti di AI vengano utilizzati in modo corretto e con un elevato spirito critico. Premesso questo, nel seguente articolo cercheremo di approfondire, in breve, quali sono i principali vantaggi e svantaggi associati all’uso della AI nella stesura degli articoli scientifici.
Vantaggi dell’uso degli strumenti AI
- Ottimizzazione dei tempi
L’uso della AI nella produzione di articoli scientifici permette di abbattere drasticamente i tempi richiesti per la loro elaborazione perché, grazie ai vari strumenti ad oggi disponibili, la AI consente di automatizzare – e quindi velocizzare – fasi onerose e laboriose ma necessarie alla stesura del paper. Tra queste attività, ad esempio, rientrano la raccolta di fonti bibliografiche, la creazione della bibliografia e la revisione del contenuto, tutti passaggi fondamentali per garantire la solidità scientifica dell’articolo.
- Raccolta e analisi dei dati
A prescindere dal tipo di studio (clinico, preclinico…) e dal suo disegno sperimentale, la raccolta e l’analisi dei dati rappresentano fasi cruciali poiché determinano la qualità e l’affidabilità dei risultati. Oggi, grazie agli strumenti basati sull’AI, è possibile semplificare e potenziare notevolmente queste fasi, garantendo un approccio senz’altro più efficiente e accurato. Nello specifico, tramite l’uso di specifici tool, è infatti possibile non solo automatizzare la raccolta di dati – anche se provenienti da diverse fonti (come, ad esempio, banche dati online, registri elettronici, questionari etc) – ma anche la modalità e la velocità della loro elaborazione.
- Assistenza nella scrittura
Gli strumenti di AI, grazie alle loro capacità di elaborazione del linguaggio, possono fornire un supporto prezioso in diverse fasi del processo di scrittura, dall’organizzazione delle idee alla correzione finale del testo. Infatti, l’uso di generatori di contenuti e di piattaforme di scrittura assistita può aiutare a identificare spunti e concetti che potrebbero essere inclusi nell’articolo, proporre una struttura logica per l’articolo, suddividendo il testo in sezioni coerenti e suggerendo l’ordine più efficace per presentare le informazioni. Ancora, l’uso di altri tool di AI consente di offrire suggerimenti stilistici per migliorare la chiarezza e l’efficacia della scrittura, di analizzare il testo e, soprattutto, di mantenere la coerenza terminologica – spesso molto richiesta per garantire uniformità lungo tutto il testo del paper – e di evitare errori grammaticali e/o contraddizioni concettuali.
Svantaggi dell’uso degli strumenti AI
- Mancanza di creatività e originalità
Uno dei limiti più evidenti dell’AI è l’incapacità di generare contenuti originali e l’assenza di spirito critico. Infatti, gli algoritmi su cui si basa l’AI sono progettati per elaborare grandi quantità di dati e identificare schemi, ma non possiedono la capacità di pensare in modo innovativo o di produrre idee uniche. In altre parole, gli output – ovvero i dati finali in uscita – proposti dalla AI tendono generalmente a basarsi su informazioni preesistenti, replicando modelli già noti. Di conseguenza, l’elaborazione di un articolo scientifico tramite l’uso di AI potrebbe generare un contenuto ripetitivo e poco innovativo, ovvero di scarso interesse per la comunità scientifica.
- Possibili bias algoritmici
Anche se gli strumenti di intelligenza artificiale sono progettati per essere oggettivi e basati su dati, non sono immuni dai cosiddetti bias, a loro volta provenienti dai dati utilizzati per addestrare tali sistemi di AI. Questo fenomeno, noto come bias algoritmico, rappresenta una delle principali sfide nell’uso dell’AI in ambito scientifico considerando che i bias possono avere conseguenze dirette – e piuttosto impattanti – sulla qualità del lavoro scientifico, in particolare sulla scelta e la presentazione dei risultati. A causa di questi bias, ad esempio, l’analisi dei dati potrebbe erroneamente enfatizzare correlazioni o tendenze che riflettono i pregiudizi presenti nei dati di addestramento, piuttosto che evidenziare le reali dinamiche del fenomeno studiato. In un articolo scientifico, ciò potrebbe tradursi in interpretazioni fuorvianti dei dati ottenuti o nel supporto di ipotesi non sostenute da prove concrete.
- Problemi di privacy e sicurezza dei dati
Un ulteriore svantaggio correlato all’uso dell’AI, spesso sottovalutato, riguarda le questioni correlate alla privacy e alla sicurezza dei dati. Infatti, non tutti sanno che l’utilizzo di strumenti di AI nella scrittura di articoli scientifici può sollevare preoccupazioni da questo punto di vista. Questo perché molti tool, funzionando su piattaforme in cloud, richiedono il caricamento di documenti o l’accesso a database privati per generare suggerimenti e analisi. Così facendo, è verosimilmente possibile esporre i dati sensibili e confidenziali – di cui si è in possesso – a potenziali rischi di violazione della privacy, furti di dati o utilizzo non autorizzato delle informazioni.
Alla luce di queste considerazioni è quindi possibile affermare che l’utilizzo dell’AI nella scrittura di articoli scientifici offre una serie di vantaggi significativi e di una serie di svantaggi altrettanto rilevanti. Questo perché, come detto, l’intento dell’AI non è quello di sostituire ma bensì quello di affiancare e supportare il ruolo dell’autore. Proprio per questo motivo, è sempre bene ricordare che l’utilizzo di tali strumenti richiede l’adozione di un approccio critico e altrettanto consapevole.