Oggi parliamo di scrittura scientifica.
Qui, nell’area Medical Writing di Clariscience, ogni giorno leggiamo, analizziamo e riassumiamo diversi studi scientifici. I motivi sono i più disparati: spesso abbiamo a che fare con valutazioni cliniche di dispositivi medici in fase di certificazione oppure dobbiamo realizzare review o scrivere articoli scientifici o ancora abbiamo a che fare con la preparazione di manuali informativi a scopo commerciale.
Le aziende si affidano a noi per elaborare dati scientifici e “tradurli” nel linguaggio più appropriato all’utilizzatore finale.
Per meglio intenderci, dobbiamo considerare che gli stessi dati estrapolati da una selezione di articoli possono essere declinati, scritti e proposti in maniera graficamente diversa a seconda che questi debbano essere pubblicati su riviste scientifiche di settore, letti da esaminatori di enti notificati internazionali o studiati dalla forza commerciale di qualche multinazionale farmaceutica.
Il comune denominatore alla base della scrittura scientifica è il tempo.
Si, come Lucio Anneo Seneca ci ricorda, “Tempus fugit” e questo è particolarmente vero per quanto riguarda la lettura di studi scientifici. È, infatti, facile che la lettura di un articolo ci impegni per alcune ore senza che ce ne accorgiamo. Per noi, però, è imperativo riuscire ad estrapolare tutti i dati necessari in maniera veloce e assolutamente precisa, senza farci distrarre dagli aspetti meno rilevanti.
Come facciamo, allora, a processare svariati articoli ogni giorno, con precisione ed efficacia? Vi sveliamo un segreto: abbiamo un asso nella manica, ossia la scienza è dalla nostra parte!
Ogni articolo scientifico, se pubblicato su riviste di buon livello, segue uno schema ben preciso: questo è suddiviso in sezioni specifiche (introduzione, materiali e metodi, risultati, discussione e conclusione) contenenti informazioni ben stabilite che non cambiano al variare dell’argomento trattato. Così i Medical Writer di Clariscience si destreggiano fra i vari paragrafi con disinvoltura, andando a caccia di dati. Un po’ come quando entriamo per la prima volta all’interno di un nuovo supermercato per acquistare una confezione di latte e andiamo diretti allo scaffale; di certo non andremo a cercarlo nel reparto detersivi!
E il secondo asso? Siamo proprio bravi!